Sorprendente ed entusiasmante: ecco cos’è stato l’Alaska per me. Un viaggio epico in cui abbiamo esplorato foreste, montagne e ghiacciai, che ci ha portato in mare aperto ad ammirare le orche saltare fuori dall’acqua e infine faccia a faccia con alci, aquile ed orsi. Ti ho incuriosito? Preparati allora perché ho tantissime cose da raccontarti e non mi basterà un solo post. In questo, per cominciare, troverai itinerario e informazioni sulle prime tappe: Anchorage, il Denali National Park & Preserve e Fairbanks. Cosa fare, dove dormire e mangiare, costi sostenuti, escursioni.
Per comprendere meglio quello che sto per scrivere ti sarà utile dare un’occhiata alla mappa del nostro itinerario
Alaska: l’arrivo ad Anchorage
Il nostro viaggio in Alaska è partito da Anchorage, la città più popolosa dello Stato. Non è decisamente quella che si potrebbe definire una bella cittadina: mi è sembrata un po’ squallida e senz’anima, frutto di uno sviluppo senza un criterio architettonico che non fosse quello di edifici di cemento grigi ammassati uno accanto all’altro. E’ ben tenuta, con parchi e giardini fioriti curati con attenzione, ma mi ha lasciata una sensazione di tristezza. Downtown è straripante di negozi di souvenir tutti uguali, hotel e ristoranti decisamente stonati rispetto al contesto. C’è inoltre un altro aspetto che non trascurerei e che è molto deprimente: in città vivono tantissime persone con chiari problemi dovuti all’abuso di alcool e droga, abbandonate a loro stesse. Sono quasi totalmente donne e uomini d’origine indigena, sradicati dalla loro cultura e tradizione. La zona migliore di Anchorage è quella residenziale ad Est del centro, dove si trovano delle ville imponenti con una meravigliosa vista sul fiordo e le montagne circostanti. A voler dire qualcosa di buono su Anchorage posso sottolineare che, oltre ad avere dei dintorni meravigliosi, non ci sono tasse quindi se hai bisogno di fare acquisti, è la città giusta.

Anchorage Alaska
Anchorage, dove mangiare e dormire
Per mangiare bene e spendere poco ti consiglio Humpy’s, un pub di Downtown fuori dal circuito turistico frequentato dalle persone del posto. 20$ per un panino, patatine e drink. In alcune serate suonano musica dal vivo. Se poi capiti in città in un week end estivo, fai un salto per pranzo al Farmer Market, a pochi passi da centro. Noi abbiamo dormito al GuestHouse Inn & Suite. Camera da 4 persone: 170 $ a notte. A disposizione degli ospiti lavatrice e asciugatrice.
Viaggio in Alaska, il Denali National Park & Preserve
Diciamoci la verità: non si va in Alaska per visitare le città (che non meritano davvero il viaggio) ma per immergersi totalmente nella natura. E quella lo merita eccome! Il giorno dopo il nostro arrivo ad Anchorage ci siamo diretti subito a Nord, in direzione del Denali National Park & Preserve. Si tratta del parco naturale più grande degli Stati Uniti, reso celebre dal film di Sean Penn del 2007 Into the wild, basato sul libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless. L’esperienza e la vita di Christopher terminarono proprio in questo parco, dove è ancora abbandonato il suo Magic Bus. Si trova lungo lo Stampede Trail, a cui si arriva da Healy, 15 minuti di auto più a Nord rispetto all’entrata del parco. La copia del Magic Bus invece, quella utilizzata durante le riprese del film, si trova proprio ad Haley.

La nostra casa. Backwoods Lodge, Cantwell. Denali National Park
Dove dormire?
Noi (senza saperlo prima) abbiamo dormito nel lodge utilizzato dalla troupe di Sean Penn, a Cantwell, 25 miglia a Sud rispetto all’ingresso del parco. E’ il Backwoods Lodge: 2 notti in un mini appartamento per 4 persone con frigorifero, forno a microonde e barbecue, 480 $. Puoi naturalmente dormire in uno dei campeggi all’interno del parco ma il tuo spazio va riservato con discreto anticipo perché i posti sono limitati e proprio per questo non si può pernottare più di tre giorni di fila.
Denali National Park & Preserve: informazioni utili
La strada per arrivare al Denali è molto bella, soprattutto l’ultimo tratto in cui, se si è fortunati e la giornata è limpida, si può anche ammirare il monte Denali. Si attraversano alcuni villaggi poco degni di nota, trasformati dal flusso turistico in semplici punti di partenza per escursioni o di sosta per l’acquisto di souvenir (Talkeetna su tutti). Più problematico invece fare la spesa, per cui meglio fare rifornimento ad Anchorage prima di partire. Il supermercato dove trovi maggior scelta è Carrs. Se invece preferisci mangiare fuori non avrai problemi perché di locali intorno all’ingresso del parco ce ne sono diversi. Ricorda però che all’interno non esistono punti ristoro quindi dovrai provvedere al pranzo autonomamente.
Come muoversi nel Denali National Park & Preserve
Al Denali National Park & Preserve è possibile avvistare alci, orsi, caribù, lupi e volpi rosse, oltre naturalmente a panorami strepitosi. Non è possibile visitare autonomamente parco ma per attraversarlo bisogna affidarsi agli autobus e ai ranger. Le auto private possono percorrere solo le prime 15 miglia di strada, poi il territorio è tutto riservato ai veri padroni dell’area: gli animali. Ci sono diversi tracciati da percorrere a piedi, con la concreta possibilità di incontrare orsi e alci, ma solo lungo i sentieri stabiliti. E’ tutto perfettamente indicato nei visitor center, dove trovi mappe e l’elenco delle iniziative organizzate dai ranger. Il primo, il Denali Visitor Center, si trova all’ingresso del parco. Il secondo, l’Eilson Visitor Center, 66 miglia dopo. Noi abbiamo trascorso due giornate al Denali: il primo giorno siamo arrivati con l’autobus fino all’Eilson Visitor Center: ci sono volute circa quattro ore e mezzo di viaggio per tratta. Eh già, le miglia sono poche ma ci sono alcuni stop durante la strada, ad esempio nei punti panoramici, quando si avvistano gli animali o semplicemente per fare pipì.

Un alce maschio al Denali National Park & Preserve
Denali National Park & Preserve: gli autobus
Preso l’autobus, nel viaggio d’andata se riesci siediti a sinistra, a destra in quello ritorno: si vede meglio il panorama. Noi abbiamo prenotato e pagato il bus dall’Italia attraverso il sito ufficiale del parco. Scegli l’orario di salita (ti consiglio la mattina presto, è più probabile avvistare gli animali) mentre una volta a destinazione, per tornare indietro ti basterà comunicare al ranger di turno quando vuoi riprendere l’autobus. Il biglietto acquistato comprende l’andata e il ritorno. L’orario di ritorno indicato al momento della prenotazione è solo orientativo: serve ai ranger per conteggiare gli ingressi e controllare che tutti siano poi usciti. Puoi scegliere tra due tipi di tour: quello semplice (Green Bus) e quello guidato (Tan Bus). Noi abbiamo preso il Green Bus, dove l’autista fa anche da guida. I prezzi sono sensibilmente diversi.
Biglietto Green Bus per Eilson Visitor Center (66° miglio): 40$ + 10$ a persona per l’ingresso nel parco, circa 8 ore andata e ritorno
Biglietto Tan Bus per il Tundra Wilderness Tour (63° miglio): 136$ a persona
Denali National Park & Preserve: i percorsi
In base alle nostre esigenze, al clima del momento e ai consigli dei ranger noi abbiamo scelto questi percorsi.

Denali National Park & Preserve – Savage Alpine Trail
Alpine Trail – circa 3 km roundtrip. Dislivello 500 metri, si arriva a 1500 mt d’altezza.
Si parte proprio alle spalle dell’Eilson Visitor Center. Il percorso è segnalato come difficile ma solo perché tutto in salita. E’ bello, panoramico e nelle giornate più limpide offre una vista splendida sul monte Denali.
Savage Alpine Trail – 6,4 km, dislivello 500 metri circa, impegnativo.
Si parte all’altezza del campeggio Savage River, intorno al 12° miglio, e si arriva al 15° miglio. Si lascia la macchina nel parcheggio davanti al campeggio e per tornare indietro si sale su uno degli autobus gratuiti del parco. Ne passano diversi ogni ora ma chiedi gli orari ai ranger per organizzare la tua escursione. Questo percorso è estremamente panoramico e potresti davvero incrociare un alce o un orso lungo il tracciato quindi fai attenzione. Il percorso parte e termina in due punti diversi: ti consiglio di cominciare la salita vicino al campeggio Savage River e di scendere verso il 15° miglio. Potresti naturalmente farlo nell’altro verso ma la salita sarebbe molto molto più ripida.

Panorama al Denali National Park & Preserve
Denali National Park & Preserve: i cani da slitta
Dopo l’escursione nel Savage Alpine Trail abbiamo fatto un salto allo Sled Dog Kennels, dove i ranger accudiscono i cani da slitta, utilissimi per muoversi e monitorare il parco quando la neve ricopre ogni cosa e rende impossibile spostarsi in altro modo. I ranger ti spiegheranno come addestrano gli husky e ti mostreranno la slitta con cui si esercitano d’estate. Scoprirai quali sono le caratteristiche di ogni cane e perché ognuno di loro ha una specifica posizione all’interno della muta. E poi si possono accarezzare i cagnoloni per cui, se come me hai una certa predilezione per loro, non farti sfuggire l’occasione!

Cane da slitta al Denali National Park & Preserve
Viaggio in Alaska: da Denali a Fairbanks
Lasciato il Denali National Park & Preserve ci siamo diretti verso Nord, verso Fairbanks, verso il sole. Strano vero? Eppure è proprio così. Quella di Fairbanks è la zona più soleggiata del Paese, almeno secondo un simpatico alaskiano incontrato durante la prima escursione al Denali NP. Non è stato strano quindi scoprire che la cittadina sia particolarmente vivace (per gli standard alaskiani, si intende), con un’importante università e molte fattorie. Inoltre è un buon punto di sosta per fare rifornimento perché i prezzi di frutta e verdura sono più bassi rispetto al resto del Paese. Anche a Fairbanks non ci sono tasse da calcolare in più sul prezzo dei prodotti acquistati. Ne ho approfittato e ho fatto un ottimo affare comprando un nuovo obiettivo per la mia macchina fotografica. Il risparmio, grazie al cambio favorevole, è stato davvero sostanzioso.
Fairbanks e le Chena Hot Springs
Nonostante le guide parlino di Fairbanks come di una metropoli scintillante beh, non aspettatevi New York! Stiamo comunque parlando di quella che è poco di più di un piccolo villaggio. Ha un gran pregio però, visto che nelle vicinanze si trovano delle terme naturali in cui è davvero piacevole immergersi: le Chena Hot Springs, scoperte dai cercatori d’oro nel 1905.
Chena Hot Springs a Fairbanks: una pausa di relax nella natura
Queste terme naturali si trovano a 60 miglia dal centro di Fairbanks, l’ingresso costa 13$ e dispongono di due vasche, una interna e una esterna. L’acqua della vasca esterna supera i 40° e ti metterà a dura prova. D’inverno è un luogo meraviglioso da cui osservare l’aurora boreale ma anche d’estate meritano il viaggio. Costano poco e sono un’oasi di relax che dopo due giorni di trekking ci voleva proprio. Intorno alle terme è nato un villaggio turistico, a metà tra un campeggio e un resort di lusso. Volendo potresti anche dormire lì ma ho avuto la sensazione che fosse abbastanza costoso. Lungo la strada che collega Fairbanks alle terme, la Chena River Road, si possono incontrare diversi alci. Noi abbiamo avvistato due femmine con i loro cuccioli che si rinfrescavano lungo i vari rami del fiume ma purtroppo anche un’alce sfortunata che era stata appena uccisa da un’auto. Ricorda di guidare con particolare attenzione perché questi incidenti sono molto frequenti in Alaska e davvero pericolosi sia per gli animali che per noi.

Una femmina di alce con il suo cucciolo lunga la Chena River Road
Alaska: dove dormire a Fairbanks
Noi abbiamo scelto una guest house, un appartamento per 4 presso A suite Alaskan Inn: 218 $ a notte. L’accoglienza dei proprietari, una coppia di anziani del posto, è stata favolosa: ci hanno lasciato la credenza piena di ogni cosa, dall’occorrente per la colazione a quello per la cena, oltre alla comodità di lavatrice e asciugatrice. Sono stati davvero gentili e abbiamo chiacchierato molto con loro. Da Fairbanks poi è iniziato un altro viaggio, pieno di sole e di sorprese. Te lo racconto nel prossimo post nel frattempo, se hai domande, scrivimi pure 🙂
No vabbè, ma che viaggio da sogno. L’Alaska mi affascina molto, è uno di quegli “estremi” del mondo da visitare una volta nella vita.
Ciao Giulia,
e considera che la parte più bella deve ancora venire! Nel prossimo post capirai di cosa parlo e il motivo del mio entusiasmo. È un viaggio da fare assolutamente ❤️
L’Alaska è nella mia top ten dei viaggi dei sogni!
L’anno scorso abbiamo fatto Vancouver ed i parchi dell’ovest Canada e già quel viaggio è stato super! Bellissimo racconto il tuo!
Grazie Cristina!
Abbiamo girato il Canada 4 anni fa e ci è rimasto nel cuore: anche ora penso che il parco di Banff sia il più bello mai visto. L’Alaska in alcune zone è simile anche se di laghi belli come Lake Louise e Moraine Lake non ne abbiamo visti. Certo, ci sono i ghiacciai che si tuffano in mare… insomma, scegliere è davvero difficile! Grazie per essere passata di qui ?
Ho gli occhi a cuore. Non avevo mai letto il diario di viaggio dell’Alaska e che dire? Male che non se ne parli di più! L’ho segnata nella lista dei viaggi da fare!
Ciao Vittoria,
intanto grazie per essere passata di qui ? Ti assicuro che il meglio del diario di viaggio deve ancora venire, resta da queste parti… penso che poi prenoterai subito il volo ?