Escludendo il conto in banca, la carnagione olivastra e qualche pallone d’oro in bacheca, Cristiano Ronaldo ed io abbiamo una cosa in comune. E purtroppo non sono gli addominali di ferro, anche se ci sto lavorando (inutilmente, direi, ma questa è un’altra storia). No, quello che abbiamo in comune è la crioterapia.
Cristiano Ronaldo, la crioterapia ed io
Ormai è un fatto ben noto che il campione portoghese e altri sportivi professionisti utilizzino il freddo come elisir per mantenere il proprio fisico al top. Non sono di certo i primi no? Pensa al frigidarium degli antichi romani, ai bagni nelle acque ghiacciate dei popoli scandinavi o ai percorsi caldo/freddo proposti nelle SPA. Il principio è lo stesso: prendersi cura del proprio corpo abbassandone la temperatura. Lo shock termico infatti porta una serie di benefici: diminuisce gli stati infiammatori e accelera il recupero fisico, veicola il dimagrimento e agevola la riduzione della massa grassa. Non meno importante per noi donne, aiuta a combattere la cellulite. Ho scritto aiuta, non fa miracoli, chiaro? Non è che possiamo abbuffarci di patatine e coca cola sul divano, non muovere un muscolo per mesi e poi sperare di essere Gisele con 3 minuti di crioterapia.
Cos’è la crioterapia?
Ideata in Giappone alla fine degli anni Settanta per combattere l’artrite reumatoide, la crioterapia si è diffusa rapidamente negli Stati Uniti e poi in Europa, arrivando finalmente anche qui in Italia. Cercala sui social: ormai sono diverse le star di Hollywood, oltre agli sportivi, che hanno raccontato la loro passione per il freddo, da Demi Moore a Daniel Craig, da Jessica Alba a Sandra Bullock.

Entro nella criocabina Criofit
Come si resiste 3 minuti a -195°C?
Ti stupirebbe sapere che sì, si può resistere. E che ci si diverte anche. Oggi sono andata a provare la crioterapia in uno dei centri Fit and Go di Roma. Lo staff della struttura, preparatissimo, mi ha spiegato ogni dettaglio di quello che sarebbe successo e mi ha tranquillizzata sapere che se avessi avuto troppo freddo, avremmo potuto interrompere il trattamento in qualsiasi momento. Non ce n’è stato bisogno (e poi se resiste Cristiano Ronaldo, potevo tirarmi indietro io? Mai!). Entro nella criocabina con addosso solo i miei slip. Quasi nuda ma con i calzini e delle morbidissime babbucce ai piedi, in modo da evitare l’ipotermia degli arti inferiori.Una volta dentro, una pedana mi solleva fino a quando ho testa e spalle fuori dal tubo. Si parte. Vengo avvolta da una nuvola ghiacciata provocata dall’azoto liquido e allora comincio a saltellare leggermente e a girare su me stessa. Muoversi aiuta a sopportare il freddo. E’ secco, non c’è umidità ma è comunque intenso. Resisto per 3 minuti arrivando a -195°C, mi sento un’eroina. Quando termina la seduta esco dalla criocabina e mi rivesto senza problemi. Mentre nel mio corpo il sangue torna a circolare normalmente, percepisco un senso di leggerezza che dalle gambe si diffonde ovunque.
Le promesse della crioterapia
Combattere le infiammazioni, l’invecchiamento, il grasso, la cellulite, accelerare il recupero fisico: sono tanti i benefici che si possono ottenere con la crioterapia. Non con una singola seduta, è chiaro. Per i miracoli bisogna attrezzarsi in altro modo, ma è scientificamente accertato che il trattamento costante, stabilito in base alle proprie esigenze, con il proprio medico e i professionisti qualificati che si trovano nei centri Fit and Go, assicura il risultato. Come fa? Il freddo richiama il sangue verso gli organi nobili per proteggerli, arricchendolo allo stesso tempo di enzimi, ossigeno e nutrienti. Appena fuori dalla criocabina quello che succede è esattamente il fenomeno opposto, la vasodilatazione, che porterà tutte le buone sostanze raccolte dal sangue alle parti periferiche del corpo. Semplice no? Bene, ora che ti ho raccontato la mia esperienza che ne pensi? Proveresti a stare 3 minuti quasi 200°C sotto zero?
Ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, pensavo fosse impossibile resistere a quelle temperature anche pochi minuti. Mi piacerebbe provare questo trattamento, chissà se previene anche l’invecchiamento:)
Ciao Stefania, intanto grazie per essere passa di qui 🙂
Posso dirti che tra i benefici promessi c’è proprio la capacità di combattere l’invecchiamento, migliorare la pelle ecc. Se ci pensi, è una specie di veloce ibernazione 😉
Mai sentita nominare! Ma la prima cosa che ho pensato è che a quella temperatura l’ azoto è liquido… E infatti c’ entra!
Eh sì, è liquido e poi diventa un gas che ti avvolge morbidamente. La sensazione quando si esce dalla cabina è molto molto piacevole 🙂
Grazie per essere passata di qui!
Appena ho letto il titolo del post ho ripensato al romanzo Zero K di Don Delillo :-
D. “Zero K” nel romanzo è l’unità speciale dove gli individui (ricchi, anzi, ricchissimi), che hanno scelto di sottoporsi alla crioconservazione , vengono condotti e “conservati”.
Mi ha incuriosito molto questa tua esperienza e ho capito ‘come mai’ ne sei rimasta affascinata anche tu dopo aver letto nella tua bio che ami fare viaggi nei paesi del nord. Tre minuti credo siano tantissimi quindi ti faccio i miei complinenti. Brava! Io cedo il passo 😉
Amina
Grazie Amina!
In effetti sembra di essere quasi in un film di fantascienza, hai ragione 🙂
E’ stato divertente e non troppo duro, ti assicuro, se ti capita provala!