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Viaggi

Viaggio in Alaska. Ghiacciai, orche, orsi e aurora boreale

By Novembre 1, 2018Novembre 7th, 201818 Comments

In questo post ti racconto la seconda parte del mio favoloso viaggio in Alaska. Quella di cui mi ricordo per il sole, i ghiacciai, le orche e gli orsi a pochi metri da me. 

Dalle nuvole e la pioggia dei primi quattro giorni in Alaska siamo passati al sole e ai 20°C nel giro di una notte. Qui trovi la prima parte del viaggio mentre per comprendere meglio quello che sto per scrivere ti sarà utile dare un’occhiata alla mappa del nostro itinerario

Alaska: il Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

Lasciata Fairbanks ci dirigiamo verso il Wrangell-St. Elias National Park & Preserve. Non possiamo arrivarci con la nostra auto perché la strada è in pessime condizioni e l’assicurazione non copre quella tratta. Scegliamo perciò di dormire a Copper Center, a una giornata di viaggio da Fairbanks. E’ un minuscolo agglomerato di case: ci sono solo un benzinaio e un locale dove mangiare. La mattina dopo viene a prenderci il pulmino di un’agenzia che offre proprio il servizio di trasporto per il parco. Beh, non aspettarti nulla di confortevole perché l’autista è un alaskiano doc e le buone maniere non fanno parte del pacchetto. Quattro ore di strada e arriviamo al nostro lodge, proprio all’ingresso pedonale del parco. Un posto incantevole: siamo immersi nel bosco e di fronte a noi possiamo ammirare la lingua del ghiacciaio, dove abbiamo programmato di andare il giorno dopo.

Lodge in Alaska

Kennicott River Lodge – Wrangell-St.Elias, Alaska. [foto di Maschietta.it]

McCarthy e Kennicott: wild wild West

McCarthy e Kennicott sono i due centri abitati che si trovano all’interno del parco: d’inverno ci vivono appena 30 persone, d’estate circa 200, per lo più impegnate nelle attività turistiche. Sono due villaggi minuscoli, formati da qualche casa appena. Ci sono giusto un paio di locali dove mangiare e le agenzie per le attività nel parco: escursioni sul ghiacciaio, rafting e pesca. Kennicott è famoso per aver ospitato una miniera di rame, ormai chiusa e abbandonata.

Miniera di Kennicott, Alaska

La miniera esaurita di Kennicott, Wrangell-St. Elias, Alaska. [foto di Maschietta.it]

Diversi edifici sono stati restaurati e riadattati per mostrare la storia della miniera e di chi ha vissuto e abitato lì. Quella che mi è piaciuta di più è stata la casa di una famiglia di minatori: all’interno ci sono foto e filmati dei 25 bambini nati a Kennicott. Il racconto delle loro giornate, di quelle delle mogli dei minatori e di come abbiano fatto squadra, rendendo quasi piacevole vivere in un posto del genere, è stato affascinante. Anche a McCarthy il tempo si è fermato: un alberghetto, due pub dove mangiare, il laboratorio di un gioielliere e tantissime auto abbandonate ovunque.

McCarthy, Alaska

McCarthy, Wrangell-St. Elias National Park. Alaska [Foto di Maschietta.it]

Sul ghiaccio del Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

Non si va fino al Wrangell-St. Elias National Park & Preserve solo per la miniera ma per sentire il ghiaccio scricchiolare sotto i piedi. Noi ci siamo affidati al servizio del Kennicott Wilderness Guide per una bella escursione di 8 ore (e 12 km) sulle lingue del ghiacciaio. Durante l’escursione si possono incontrare dei meravigliosi laghetti nei quali, se hai coraggio da vendere, puoi persino immergerti. Si trovano in punti diversi ogni volta, appaiono e ricompaiono in base ai movimenti del ghiacciaio e sono di un blu profondo mai visto prima.

ghiacciaio al Wrangell-St. Elias, Alaska

Una giornata sul ghiacciaio, Wrangell-St. Elias, Alaska. [foto di Maschietta.it]

Quell’ultima notte nel parco ce la ricorderemo per sempre. Mentre chiacchieravamo di fronte al falò accesso nel nostro giardino, siamo stati letteralmente investiti da un’intensa aurora boreale. E’ cominciata quando c’era ancora luce e siamo rimasti svegli fino alle 3.30 del mattino per ammirarla.

aurora boreale in Alaska

Aurora boreale in Alaska, Wrangell-St. Elias. [foto di Maschietta.it]

Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

  • Dove dormire: Kennicott River Lodge (400$ per 2 notti – appartamento da 4)
  • Come muoversi: McCharty e Kennicott distano una decina di km l’una dall’altra. Per spostarsi tra le due cittadine si deve prendere il bus pubblico. Ogni tratta costa 5$ a persona mentre dal ponte pedonale di accesso al parco a McCharty il bus è gratuito. Oltre a quelle degli abitanti non ci sono auto private in questa zona del parco.
  • Dove mangiare: i locali consigliano di andare dall’italiano del FoodTruck, nella piazza di Kennicott. Ti dirò, panini buoni ma nulla di particolare. A McCharty invece siamo stati da Potato, il primo locale che si incontra entrando in città. Lo staff non è particolarmente accogliente ma panini e patatine sono molto buoni.

Verso la costa e gli orsi di Valdez

Tornati con il solito pulmino a Copper Center, riprendiamo la nostra auto e ci dirigiamo verso la cittadina costiera di Valdez, a due ore di strada. Si attraversa un passo di montagna e lungo la discesa ci sono ghiacciai e cascate da ammirare. Valdez è uno dei punti di arrivo in Alaska per chi sceglie le crociere che partono da Seattle o Vancouver, quindi come immagini è abbastanza turistica. Dormiamo in un motel all’ingresso della città. La cosa più interessante del posto sono le escursioni nella baia per il whale watching e gli orsi neri che pescano salmoni. Cerca la CVEA – Solomon Gulch Hydroelectric Facility, al 1550 di Dayville Rd. Lungo la strada vedrai gli orsi a pochi metri da te che incuranti di tutto e tutti, catturano i pesci intrappolati dalla bassa marea. Fai attenzione perché lungo la strada vedrai anche diverse aquile.

Orso nero con salmoni Alaska

Orso nero a pesca di salmoni a Valdez, Alaska. [foto di Maschietta.it]

In tarda mattinata ripartiamo per Anchorage, dove arriveremo in serata. Non stupirti se ti dico che la strada è incredibilmente panoramica e guidare è stato molto piacevole, con diversi stop per scattare delle foto. Passiamo da Palmer, dove a fine estate si svolge ogni anno la fiera più importante dell’Alaska, con gli allevatori, stand di ogni genere e l’immancabile luna park. Esattamente come si è visto tante volte nei film.

Ultimi giorni di viaggio: Kenai Peninsula, orche e orsi

Preparati, perché quella che ti sto per raccontare per molti versi è la parte migliore del viaggio. Intanto il tragitto: la strada da Anchorage a Seward, la Seward Highway, è semplicemente la più bella di tutta l’Alaska ma non solo. E’ una delle All-American Road, riconoscimento concesso alle strade più significative degli Stati Uniti. 127 miglia che ti guidano attraverso la bellissima costa del Kenai Fjord, ti fanno arrampicare lungo i pascoli montani, attraverso le foreste marittime per finire poi, di nuovo, di fronte al mare.

Seward Highway, Alaska

Seward Highway, Alaska. [foto di Maschietta.it]

E’ una strada storica, percorsa prima dai cacciatori, poi dai cercatori d’oro e infine da chi ha deciso di trasferirsi a Sud, in cerca di un clima più ospitale. Fermati al 110° miglio per osservare i beluga nuotare nel fiordo e i diversi colori dell’acqua dolce e salata che si scontrano. Lungo la strada ci sono tantissimi punti panoramici, aree pic-nic e sentieri da percorrere. Al 32,5° miglio trovi il Moose Creek Salmon Viewing Platform, dove vedrai i salmoni risalire la corrente per deporre le uova. Potrai osservare anche aquile e orsi bruni che banchettano con i pesci ormai esausti.

Salmone che risale la corrente, Alaska

Salmone che risale la corrente, Alaska. [foto di Maschietta.it]

Seward: cosa fare e cosa vedere

La cittadina di Seward è la più graziosa tra quelle che abbiamo visitato. E’ incastonata alla fine di un lungo fiordo e circondata da montagne e ghiacciai. Ha un porto turistico molto ben organizzato, con ristoranti eleganti, locali meno pretenziosi e belle boutique. Downtown Seward è senz’altro più autentica ma altrettanto vivace. E’ anche la zona dove la vita costa di più rispetto al resto dell’Alaska. Si arriva a Seward principalmente per due motivi: per il whale watching nel Kenai Fjord National Park e per arrampicarsi sull’Harding Icefield.

Whale Watching nel Kenai Fjord National Park

Fine agosto non è il periodo migliore per l’avvistamento di orche e balene ma noi siamo stati fortunatissimi. Abbiamo scelto di partecipare ad una crociera della compagnia Major Marine Tours nonostante al momento della prenotazione ci avessero detto che le orche non si vedevano da una settimana. Oltre sette ore in barca per osservare da vicino i vari ghiacciai che si tuffano in mare, leoni marini, orsi che passeggiano sulle coste, lontre e vari tipi di uccelli marini, tra cui i simpaticissimi puffin, le pulcinelle di mare.

Puffin a Seward, Alaska

Puffin a Seward, Alaska. [foto di Maschietta.it]

Tutto bellissimo, una giornata di sole eccezionale ma sono sincera, se non avessimo visto le orche sarei rimasta molto delusa. Quando invece pensavamo che non ne avremmo incontrata neanche una, siamo stati circondati da un branco di circa 40 esemplari. Le abbiamo viste nuotare, giocare e saltare a lungo intorno a noi e avevo le lacrime agli occhi dall’emozione: ho persino dimenticato il mal di mare che cominciava a farsi sentire!

Orche a Seward, Alaska

Orche a Seward, Alaska. [foto di Maschietta.it]

Le emozioni non sono finite. Il giorno dopo abbiamo camminato per 15 km e 8 ore circa, quelle che sono servite per arrivare ad ammirare dall’alto l’Harding Icefield. Da Seward devi guidare per 8 miglia fino al Visitor Center attraverso l’Exit Glacier Road. La salita è dura solo nella parte finale, dove il vento si fa più pungente. La vista è splendida e può riservare incontri spettacolari, come quello con un orso che attraversa il ghiaccio.

  • Crociera Major Marine Tours: 200 $ a persona
  • Dove dormire a Seward: Murphy’s Alaska Inn, 550 $ due camere per due notti
Harding Icefield, Seward. Alaska

Harding Icefield, Seward. Alaska. [foto di Maschietta.it]

Homer e gli orsi del Katmai National Park & Preserve

Sulla strada per Homer un cartello ci mette in guardia. Conta le alci uccise dalle auto: 192 in due mesi. Noi stessi vediamo alcuni brandelli di animali sull’asfalto e auto danneggiate abbandonate a bordo strada. Fortunatamente vediamo anche 3 femmine e un bel cucciolo pascolare tranquillamente. Homer è l’ultima tappa del nostro viaggio. E’ una cittadina graziosa, turistica e colorata ma l’attrazione principale sono i dintorni: la vista sulle montagne, le aquile che hanno nidificato lì e le escursioni per l’avvistamento degli orsi del Katmai National Park & Preserve. Il parco è accessibile solo tramite aereo o barca. Scegliamo la prima opzione perché il viaggio con un piccolo Cessna da 6 posti promette un panorama mozzafiato. L’escursione è davvero cara, questo va detto.

Aereo spiaggia Katmai National Park

Atterrati sulla spiaggia del Katmai National Park. [foto di Maschietta.it]

Bear Watching a Katmai

L’appuntamento è alle 6 del mattino per il check-in, la pesa e l’organizzazione dei viaggiatori. Le raccomandazioni di sicurezza sul volo, sul comportamento da tenere con gli orsi e dopo aver indossato dei pantaloni impermeabili siamo pronti a partire. Il volo è molto tranquillo, dura un’oretta e ci regala una vista stupenda su vulcani e ghiacciai, ma il meglio deve ancora venire. Appena atterriamo sulla spiaggia ci viene incontro una bella orsa, incuriosita dal nostro arrivo.

orso al Katmai National Park

Un’orsa ci viene incontro sulla spiaggia del Katmai NP. [foto di Maschietta.it]

Ne vediamo tantissimi, adulti e cuccioli, mentre pescano i salmoni e giocano tra loro. Un giovane orso bruno ad un certo punto ci minaccia, infastidito dalla nostra presenza. Ci pensa una femmina grizzly a distrarlo, richiamandolo al gioco, ed evitando il peggio. Abbiamo corso un rischio? Sì. Lo rifarei? Mille mila volte!

Sulla mia pagina Facebook ho pubblicato il video di quel momento

Gioco tra orsi al Katmai National Park

Una giovane grizzly e un giovane orso bruno giocano sulla spiaggia del Katmai NP [foto di Maschietta.it]

Dove dormire a Homer e costi

  • Escursione con Alaska Bear Adventures: 675$ a persona (in barca 575$)
  • Dove dormire: Laughing Moon Suites, 570 $ in appartamento per 4 per 3 notti

Considerazioni sull’Alaska

Il nostro viaggio in Alaska termina così, con una giornata a stretto contatto con gli orsi. In questa avventura ho imparato molte cose, ho conosciuto personaggi a dir poco pittoreschi e mi sono messa alla prova. Non avrei potuto chiedere di più.

Mamma orsa con i suoi cuccioli al Katmai NP

Mamma orsa con i suoi cuccioli al Katmai NP

Che ne pensi, ti piacerebbe un viaggio in Alaska? Sul mio profilo Instagram trovi altre foto di questa avventura e se il mio racconto ti ha incuriosito o vuoi avere maggiori informazioni scrivimi pure, ti risponderò volentieri!

18 Comments

  • Anna ha detto:

    Bellissimo il reportage del tuo viaggio in Alaska, certo che vedervi in costume con i guantoni fa una certa impressione… siete dei veri coraggiosi!!

    • Misa ha detto:

      Grazie!
      Più che coraggiosi siamo stati fortunati perché quello è stato un fantastico giorno di sole quindi non faceva freddo. A pranzo eravamo in maniche corte a prendere il sole (sempre sul ghiacciaio), si stava davvero bene!

  • Viaggio da sogno, non ho mai visto orche ed orsi dal vivo. 🙂 Mi piacerebbe un sacco! 🙂 🙂

  • Roxana ha detto:

    Che viaggio meraviglioso! Alaska è una terra che mi attira moltissimo…

  • I viaggi di Ciopilla ha detto:

    Mi riprendo da questo bellissimo reportage e dalle foto strepitose per scriverti qualcosa di sensato ma intanto ti lascio un bel WOW! con la O allungata per lo stupore dei posti, dell’esperienza e del momento che avete vissuto

  • Priscilla ha detto:

    Stupendo reportage con delle immagini veramente meravigliose! Se dovessi scegliere una sola esperienza da raccontare sull’Alaska di cosa parleresti?

    • Misa ha detto:

      Ciao Priscilla,
      bella domanda… Ragiono a voce alta: sui ghiacciai ero già stata (Canada, Islanda e Norvegia), aurora boreale vista (Islanda, Svezia e Norvegia), balene viste (anche se non erano orche) in Sudafrica e Islanda quindi direi gli orsi. Erano vicinissimi e mi sembrava davvero che da un momento all’altro sarebbe sbucato Piero Angela a descrivere la scena che stavamo vivendo. Sì, sono stati il motivo principale del viaggio e continuo a scegliere loro. Questo non toglie che poi tutte le altre esperienze abbiano reso l’Alaska indimenticabile, compresi i panorami favolosi.

  • Lucy the Wombat ha detto:

    Che bellezza. Da quando due anni fa una mia amica è stata in Alaska e mi mandava le foto, sogno di andarci… Questo tuo reportage mi conferma che devo davvero, prima o poi. Un sogno, l’aurora boreale poi… E tutti quegli animali selvatici! Potrei impazzire di felicità. 🙂

  • veronica alberti ha detto:

    l’alaska , l’aurora boreale…. mi attirano tantissimo da sempre ,ma coni ragazzi è impegnativo….. questo tuo post è pieno di interessanti spunti e indirizzi da appuntare per uneventuale viaggio ….splendide foto

  • Misa ha detto:

    Grazie Veronica, non so quanti anni abbiano i tuoi ragazzi ma sicuramente se non ora è un viaggio che da adolescente avrei adorato fare con la mia famiglia 🙂

  • Giulia ha detto:

    Wow, che viaggio super! Vedere gli orsi così da vicino nel loro habitat naturale deve essere un’emozione pazzesca, coe direbbero in US “terrific” 😉 bellissima meta l’Alaska!

    • Misa ha detto:

      Hai ragione, lo è stato! Non a caso abbiamo programmato l’escursione al Katmati NP proprio come ultima tappa del viaggio… la ciliegina su una torta gustosissima!

  • Claudia ha detto:

    Che spettacolo! Da un po’ sono ossessionata con l’Alaska e sogno di farmi un bel viaggio tra quelle terre selvagge. Con questo tuo post mi hai fatto venire ancora più voglia!

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