Perché spingersi fino in Alaska? Per la natura selvaggia ovviamente. Per stare a pochi metri da un orso che pesca i salmoni, osservare un alce passeggiare tra gli alberi, ondeggiare su una barca con le orche intorno… E se l’orso si avvicina troppo o l’alce ti carica? Qui ti racconto come uscirne senza un graffio!
Orsi, alci, aquile e lupi, volpi e bisonti… devo continuare? L’Alaska è una destinazione ideale se vuoi avvistare questi e molti altri animali. Io desideravo in particolare passare del tempo con gli orsi, osservare le alci e navigare dietro le orche. Posso dirti con gioia che è stato anche meglio di quanto mi aspettassi e ho imparato moltissimo sui veri padroni dell’ultima frontiera.

Cuccioli di orsi con la loro mamma al Katmai NP, Alaska [Foto di Maschietta.it]
Animali in Alaska: quello che non sapevo sugli orsi
In Alaska vivono diverse specie di orsi: l’orso bruno (brown bear), l’orso nero (black bear) e il grizzly. L’orso nero è il più piccolo e scuro del gruppo, l’orso bruno al contrario è il più grande e forte di tutti, al vertice della catena alimentare. Il suo ruolo in Alaska è assolutamente dominante. Sono animali solitari, ad eccezione delle madri con i loro cuccioli. A dispetto della mole, possono correre ad una velocità sorprendente arrivando fino alle 30 miglia all’ora. Il grizzly è più piccolo dell’orso bruno e si trova prevalentemente nelle zone interne dell’Alaska.

Un grande orso bruno a caccia di salmoni al Katmai National Park & Preserve, Alaska [Foto di Maschietta.it]
Tutti i grizzly sono brown bear ma non tutti gli orsi bruni sono grizzly. Perché ti scrivo questo? Perché il carattere di questi orsi è diverso: il grizzly è tendenzialmente più tranquillo e amichevole rispetto all’orso bruno, incontrastato re dei boschi. Sono animali splendidi, goffi nel loro ciondolare, fanno delle cose molto buffe (soprattutto i cuccioli) ma ricorda che sono pericolosi e che nulla può assicurarti un incontro sicuro al 100% con uno di loro. Se sai come comportarti però puoi ridurre sensibilmente il rischio di incidenti. Intanto, se ti trovi a camminare in un territorio dove è segnalata la loro presenza, aggancia un campanello allo zaino, porta con te uno spray anti-orso e evita i panini con tonno o salmone. Il seafood è assolutamente vietato in possibile presenza di orsi.
![Orso bruno con un salmone appena pescato al Katmai NP [Foto di Maschietta.it]](http://maschietta.it/wp-content/uploads/2018/11/orso-bruno-salmone-alaska.jpg)
Orso bruno con un salmone appena pescato al Katmai NP, Alaska [Foto di Maschietta.it]
Affrontare un orso: quello che ho imparato dai ranger
- se vedi un orso e lui non ti ha visto, allontanati senza disturbarlo. Se vuoi rimanere ad osservarlo in silenzio, inginocchiati. Quando ti vedrà, capirà che non sei una minaccia.
- se ti trovi improvvisamente vicino ad un orso, non correre. Mai. Correre significa trasformarsi in una preda. Risparmiati le forze, potrebbero servirti!
- mai dargli da mangiare. Non sia mai decida di assaggiarti il braccio.
- se l’orso ha le orecchie all’indietro, annusa l’aria, ti guarda fisso, si muove in tondo e si alza sulle zampe posteriori, ti sta mostrando quanto sia grosso e potente. Non è un buon segno. Significa che si è messo sulla difensiva e ti avverte che sei entrato nel suo spazio. Accetta il consiglio: smamma! Nel farlo però mostra la tua forza: batti le mani, schiaffeggia i fianchi e pesta forte i piedi mentre cammini all’indietro, tenendo gli occhi fissi su di lui. In questo modo gli comunichi che gli stai cedendo sì il terreno ma gli stai anche dimostrando di non essere un buon cliente.
- se l’orso ha le orecchie dritte, ti guarda fisso e cammina con la testa bassa verso di te, è in modalità predatoria. Sei nei guai. L’unica via di salvezza è rispondere in modo aggressivo, mostrarti dominante. La tua vita dipende da questo. Urla “stop” con voce profonda e molto forte, ma non gridare. Un grido acuto ti rende simile a un animale ferito, una preda facile. Agita bastoni, lancia pietre e trova il modo di uscirne il più rapidamente possibile. Fortunatamente, il più delle volte l’atteggiamento aggressivo di un orso si rivela un bluff, una sfida. Puoi uscirne bene ma devi ricordarti di non andare nel panico e di non metterti a correre. Se sei insieme ad altre persone dovete avvicinarvi e stare in fila, in modo da sembrare all’orso più grandi e minacciosi.
- potere alla prospettiva: gli orsi hanno una visione lineare per cui stare in fila, se sei con altre persone, ti fa sembrare un avversario più grosso e potente.

Un orso bruno e una femmina grizzly giocano al Katmai NP, Alaska [Foto di Maschietta.it]
- l’orso più pericoloso? Mamma orsa. Abituata a combattere con maschi ben più grossi di lei per difendere i suoi cuccioli, mamma orsa non va mai sfidata. Vale lo stesso per i giovani orsi, chiamati “The moody teenagers”. Sono pericolosi quasi come le femmine con i cuccioli perché del tutto imprevedibili.
- fingersi morti? Anche se lo hai sentito dire tante volte, generalmente non è una buona idea. Se un orso ti butta giù, combatti con qualunque cosa tu abbia a portata di mano e cerca di colpire occhi e naso, le sue zone più sensibili. Gli orsi non sono abituati a lottare con le loro prede quindi questo potrebbe sorprendere il tuo avversario tanto da farlo desistere. Se gli costi fatica l’orso potrebbe lasciarti stare.
- L’unica situazione in cui fingersi morti potrebbe funzionare è se è stata mamma orsa ad attaccarti. In quel caso, non rappresentando più un pericolo per i suoi cuccioli, dovrebbe andarsene. Ad ogni modo, una volta a terra, arrotolati lateralmente e proteggi più che puoi collo e spina dorsale.
Un simpatico alce? Non direi
Uno dei motivi che mi ha spinto in Alaska era la possibilità di vedere le alci da vicino. Sembrano animali innocui, un po’ buffi e tontoloni ma in realtà sono davvero pericolosi. Non lasciarti ingannare dal fatto che sono erbivori e che sui souvenir sono sempre amichevoli. I maschi possono essere aggressivi e caricarti senza lasciarti molte possibilità di fuga. Come per l’orsa, la femmina di alce con i cuccioli è altrettanto temibile. I ranger raccomandano di non avvicinarti mai ad un alce e sembrano davvero più preoccupati di uno scontro con uno di loro che con un orso. In caso ti trovassi davanti un alce all’improvviso cerca di proteggerti dietro un albero. Forse non lo immagini ma sono davvero agili e veloci. E ben più grossi e pesanti di un normale cavallo. Considera che per sollevare metà del palco (le corna) di un maschio adulto servono due uomini: questo può darti l’idea di quanto sia potente un alce maschio.
![Giovane alce maschio in Alaska [Foto di Maschietta.it]](http://maschietta.it/wp-content/uploads/2018/11/alce-in-alaska.jpg)
Giovane alce maschio in Alaska [Foto di Maschietta.it]
Osservare le orche in Alaska
Orche assassine? Certo, sono dei predatori praticamente infallibili, come gli orsi al vertice della catena alimentare, ma sono anche degli animali che amano la famiglia (matrilineare) e giocare tra loro. Le orche si spostano in gruppo e si proteggono le une con le altre. Comunicano tra loro con dei suoni simili ad un vero e proprio linguaggio. L’ho ascoltato tramite un microfono sottomarino e mi è sembrato come il canto delle sirene di Ulisse. Infine, sapevi che sono i mammiferi marini più veloci e che possono nuotare ad oltre 50 km/h? No, buttarsi in acqua per fare il bagno con loro non è una buona idea. Puoi avvistarle a Valdez e Seward partecipando ad una gita per il whale watching o, solo per i più coraggiosi, noleggiando un kayak e avventurandoti lungo la costa.

Orche nella baia di Seward, Alaska [Foto di Maschietta.it]
Curiosità sui cani da slitta: cosa ho scoperto in Alaska
Come ho scritto in questo altro post al Denali National Park and Preserve puoi visitare lo Sled Dog Kennels, dove i ranger addestrano i cani da slitta. Durante la dimostrazione ho scoperto quali sono le caratteristiche che rendono gli husky e i malamute particolarmente adatti alla vita e al lavoro sotto zero. Camminano senza problemi sulla neve perché hanno zampe lunghe e piedi a pianta larga, mentre le loro dita sono piuttosto vicine per evitare che la neve si infili in mezzo. Hanno un pelo estremamente fitto con un folto sottopelo impermeabile. Questo significa che per questi adorabili cagnoni la temperatura ideale va tra i -10°C e i -20°C. La cosa davvero curiosa è quello che fanno con la coda: quando si accoccolano sulla neve per dormire o riposarsi (e amano stare all’aperto anche di notte) usano la loro coda per coprirsi il tartufo e respirare attraverso il pelo, incuranti di qualsiasi bufera.

Cane da slitta husky al Denali National Park & Preserve, Alaska [Foto di Maschietta.it]
Cani da slitta: come è composta una muta?
Prima di questo viaggio in Alaska sapevo solo che per ogni muta di cani da slitta esiste un capobranco. Al Denali National Park and Preserve ho imparato come è formato l’equipaggio: in testa il leader, il cane dal carattere più stabile, intelligente e coraggioso del gruppo. E’ quello che deve intuire i comandi dell’uomo e scegliere la strada migliore in base alle condizioni del ghiaccio. Il cane più vicino alla slitta è invece il più giovane del team, quello fisicamente più forte e che dunque ha il compito di spingere più degli altri per dare il via alla corsa. Tra il capobranco e il giovane ci sono i teenager, i cani che devono equilibrare la slitta nelle curve.
Vuoi saperne di più sull’Alaska? Ecco gli altri post che ho scritto con itinerario di viaggio, cosa fare, dove dormire e mangiare, costi sostenuti.
Viaggio in Alaska: Anchorage, Denali NP e Fairbanks
Viaggio in Alaska. Ghiacciai, orche, orsi e aurora boreale
Viaggio in Alaska: curiosità, impressioni e marijuana
Bellissimo questo articolo sugli animali che si possono incontrare in Alaska, e dire che pensavo che i grizzly fossero i più grandi tra gli orsi… ci voleva un bel ripasso!
Ciao Anna!
Anche io pensavo che i grizzly fossero i più grandi e cattivi (colpa del film di Di Caprio?) e sono rimasta molto stupita dalle indicazioni dei ranger. Comunque i grizzly sono pur sempre orsi bruni quindi alla fine non è sbagliato pensare che siano i più imponenti.
Grazie per le indicazioni!! Per ora purtroppo non ho intenzione di andare in Alaska, ma gli orsi si trovano anche sulle nostre Dolomiti.
Ciao Cristiana,
grazie a te per essere passata di qua! Immagino che le indicazioni dei ranger siano valide per tutti gli orsi, anche quelli nostrani. Le Dolomiti sono meravigliose, io sono affezionata alla zona delle 3 Cime in particolare. Se vai in escursione nei boschi mi raccomando il campanellino sullo zaino!
Ciao Misa,
il bello di questo viaggio in Alaska è che è tutto così lontano dalle mie conoscenze che ogni post che scrivi è una miniera d’oro di informazioni!
Una domanda: ma se ti trovi davvero in pericolo, riesci a ricordarti tutte le informazioni dei ranger? 😀
Bellissime foto, complimenti!
Ciao Serena grazie!
Credo che in una situazione reale di pericolo la prima cosa che mi verrebbe in mente è correre via (e finirebbe malissimo), ma probabilmente rimarrei paralizzata dal terrore. Poi forse subentrerebbe l’istinto di sopravvivenza ma bisogna anche vedere cosa decide di fare l’orso 😉 Devo dire che comunque gli attacchi sono davvero molto rari, anche in caso di incontro ravvicinato. Sono loro i primi ad aver paura dell’uomo. Quello che capita più spesso invece è che l’orso, attirato dall’odore del cibo, si avvicini alle tende e magari le distrugga pure. Per questo bisogna farsi dare dai ranger degli speciali lunch box a prova di orso e sistemare la spazzatura lontano dall’accampamento, appendendo per esempio il sacchetto con i rifiuti tra due alberi o comunque in un punto impossibile da raggiungere. Spesso negli uffici dei ranger si vedono foto di tende devastate dagli orsi in cerca di cibo, in particolar modo quando si svegliano affamati dal letargo. Poi gli abitanti vanno in giro con la pistola, questo non si può negare. Abbiamo visto molti papà che, durante una semplice passeggiata in un parco, indossavano una pettorina con l’arma dentro! Mi è sembrato molto esagerato. Sulla mia pagina FB ho postato il video di un attacco/bluff di un giovane orso bruno. Una ragazza del gruppo stava per scappare e la guida l’ha rimessa in ginocchio con una certa forza (secondo me le ha staccato una spalla). Se lei fosse corsa via sarebbe successo un disastro temo.I ranger comunque sono molto più preoccupati dalle alci. Durante il periodo degli accoppiamenti per esempio i maschi sono particolarmente aggressivi e si raccomandano con gli escursionisti di restare sempre a distanza di sicurezza.
Nel Circolo Polare Artico, un’altra destinazione che puo offrire grandi emozioni ai velisti a caccia di rotte insolite e la Groenlandia. La navigazione attorno a quest’isola (la piu grande al mondo) a 300 chilometri dall’Islanda, e per lo piu condizionata da un meteo estremo con mare coperto dai ghiacci per gran parte dell’anno. Solo nel breve periodo estivo, tra maggio e luglio, ci si puo avventurare lungo queste coste, senza il rischio di rimanere bloccati tra gli iceberg e la banchina polare. Si possono allora scoprire le meravigliose ricchezze che nasconde: colonne di ghiaccio multicolore che si stagliano dal mare, tundre sconfinate, isolotti e scogliere, colonie di foche, uccelli, volpi e orsi polari, e loro, il silenzioso popolo degli Inuit, che abita questi luoghi remoti. La peculiare geografia della Groenlandia e la sua vicinanza al Polo Nord determinano poi uno dei fenomeni naturali piu affascinanti: l’aurora boreale. L’itinerario in barca potrebbe prevedere una serie di navigazioni tra le isole lungo la costa, circondate dagli iceberg e una visita ai principali villaggi della zona: Aasiaat, rinomata per la conciatura delle pelli; Ilulissat, che ospita il museo dedicato a Knud Rasmussen e dove si trova il ghiacciaio Sermeq Kujalleq, il piu grande al mondo; Kangaatsiaq, piccolo centro di pescatori e cacciatori di foche; Qasigiannguit, dove sono raccolti i reperti archeologici delle tribu Saqqaq; e Qeqertarsuaq, che ospita la Stazione di Ricerca Artica.
Ciao e grazie per essere passata sul mio blog 🙂
Mi piacerebbe molto visitare la Groenlandia, non ti nascondo che Artico e Antartide sono due mete a cui sto pensando da tempo. Tu hai fatto questo viaggio in Groenlandia?